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Storia dell'ascensore.

La storia degli ascensori è un percorso davvero affascinante dell’ingegno umano.
La necessità di trasportare persone e materiali in modo più veloce e meno faticoso è presente da sempre, fin dalla più remota antichità.

Non stupisce, quindi, che tra le invenzioni più antiche ci siano primordiali macchinari destinati allo spostamento verso l’alto di merci o esseri umani.
Naturale, se si pensa che il mondo “prima dell’ascensore” era un mondo di scale, un mondo ripido, scosceso, in cui la fatica e il sudore erano il prezzo imprescindibile per la realizzazione di qualunque opera d’ingegno.

Dall’antichità…

I primi ascensori erano piattaforme con corde, che venivano sollevate da persone e animali, e risalgono all’epoca egizia.
Come si può immaginare, era impossibile erigere monumenti di altezza rilevante come le piramidi col solo apporto della fatica degli operai… così, vennero inventate queste prime, ancora embrionali, soluzioni per alleggerire lo sforzo e, soprattutto, ottimizzare il lavoro.
Un altro pioniere dell’ascensore è senz’altro Archimede di Siracusa (sì, quello degli specchi ustori), che progettò un semplice sollevatore di carico, che funzionava grazie al traino animale, con un ingegnoso sistema di funi.
Macchinari del genere si trovavano, è comprovato, all’interno del Colosseo per far entrare le belve senza dovervisi trovare troppo vicino (preoccupazione comprensibile, considerati i rischi di dover movimentare tigri e leoni…).
Nel mondo islamico, intanto, già intorno all’anno Mille, delle strutture simili ai moderni montacarichi venivano usate per scopi bellici: trasportare armamenti sulle torri.

Tanto per cambiare, Leonardo

Poteva mancare Leonardo da Vinci tra i primi progettisti di ascensori?
Nel codice di Madrid I il Da Vinci immaginò una struttura composta da una staffa, un mulinello, una manovella e quattro ruote dentate, in grado di sollevare i lavoratori nei cantieri edili.
Ma non basta: nel 1480 Leonardo immaginò anche un prototipo di argano decisamente simile a quello tuttora usato nei moderni ascensori.
Del resto, lo sappiamo, Leonardo aveva già immaginato tutto!

L’ascensore moderno

Se nei secoli le invenzioni legate all’elevazione di persone e cose erano soprattutto connesse all’edilizia, nel XVIII secolo si inventò un modo elegante per far arrivare le favorite di Luigi XV (in particolare la bella Duchessa di Chateauroux) direttamente all’interno degli appartamenti reali, senza farsi troppo notare.
Era la “chaise volante”, bisnonna degli ascensori privati di oggi.
Nel XIX secolo, gli ascensori furono utilizzati per scopi più pratici e, si può dire, in un certo senso umanitari: facilitare la discesa e la salita dei minatori all’interno delle miniere di carbone inglesi, rendendo un po’ più semplice la durissima vita dei lavoratori.
Il vero inventore dell’ascensore moderno è però un newyorkese, Elisha Graves Otis, che lo realizzò per la fabbrica di letti Maize&Burns.
La vera, grande innovazione di questo ascensore era la presenza di un dispositivo automatico di sicurezza (detto anche “paracadute), che permetteva di bloccare la cabina in caso di rottura della fune di sollevamento o di eccesso di velocità in discesa.
Una conquista sostanziale, visto che, prima, in caso di rottura funi o altri guasti il meccanismo portava a incidenti molto pericolosi.
Durante la Grande Esposizione Universale del 1853, addirittura, Otis tagliò a scopo dimostrativo la fune del suo ascensore, che, anziché schiantarsi al suolo, si fermò grazie al meccanismo di sicurezza. Una dimostrazione che mandò il pubblico in visibilio!
Nel 1854 il rivoluzionario dispositivo fu inaugurato davanti a una folla plaudente, e in seguito, tre anni dopo, un grande magazzino di New York installò il primo ascensore “moderno”, che saliva alla velocità strabiliante (per l’epoca) di dodici metri al minuto.
Non stupisce che questa invenzione sia avvenuta a New York: la nascita di edifici ben più alti di quattro piani (fino ad arrivare ai ben noti grattacieli) rendeva necessaria la presenza di elevatori in grado di portare persone a notevoli altezze.
Circa vent’anni dopo, il prototipo di Otis venne potenziato da un motore elettrico, inventato dal tedesco Werner Von Siemens: era nato, a tutti gli effetti, l’ascensore moderno.

L’ascensore in Italia

Il primo ascensore approda in Italia all’Albergo Costanzi di Roma nel 1870. Per poter usufruire di un ascensore elettrico si dovrà invece aspettare fino al 1904, sempre a Roma, a Palazzo Barberini.
Ma l’Italia, al di là di Leonardo da Vinci, rivendica anche l’invenzione tout-court dell’ascensore, attribuendola all’inventore Galileo Ferraris, all’inizio del XIX secolo, che installò nel Palazzo Reale di Venezia un dispositivo in grado di spostare su vari piani oggetti pesanti.
Insomma, anche nella variegata storia dell’ascensore si nasconde un po’ del ben noto ingegno italiano!

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